IL PALAZZO
In fondo alla contrada Lunga, sorge Palazzo Lignana, che rappresenta un tipico esempio di dimora gentilizia dell'Alto Monferrato, di impianto tardo gotico con modifiche secentesche. Nel corso del Cinquecento, come attestato da due epigrafi collocate nel loggiato, il palazzo divenne la residenza dei nuovi feudatari di Rivalta Bormida, i conti Lignana di Gattinara, discendenti del Cardinale Mercurino Arborio di Gattinara, Gran Cancelliere dell'Imperatore Carlo V, investito del feudo nel 1521 da Anna d'Alençon, vedova del Marchese del Monferrato. Nel 1680, con l'acquisto del feudo da parte di Giacomo Ottaviano Ghilini, marchese di Maranzana, la proprietà venne alienata dagli eredi dei Lignana di Gattinara, i conti Sannazzaro e i nobili Arribaldi Ghilini.
IL LOGGIATO
Dal portale barocco, varcato il portone in legno di noce, si accede alla secentesca Loggia degli Esposti, così denominata per la presenza di un’edicola in pietra, risalente al XVI secolo, che alloggiava una ruota degli esposti, in origine collocata presso il monastero di San Teobaldo di Asti. Il loggiato affaccia su un piccolo e incantevole giardino, l’antico “Hortus Conclusus”, così denominato nei mappali dell’epoca.
LO SCALONE
Ad accogliere gli ospiti di Palazzo Lignana, sulle pareti dello scalone che porta al piano nobile, i ritratti degli antenati. A coronare questa zona, l’affresco della volta principale, attribuito alla scuola del Tiepolo, mirabile copia coeva dell’affresco dipinto a Palazzo Labia a Venezia nel 1747, intitolato “Bellerofonte su Pegaso va verso la Gloria e l’Eternità”. Proseguendo al piano nobile, sempre della scuola del Tiepolo, possiamo ammirare, affrescata sulla volta, una copia settecentesca dell’“Allegoria nuziale”, che Giambattista Tiepolo dipinse a Cà Rezzonico nel 1757.
IL FOYER
Nell’anticamera del piano nobile si trova la grande Pala d’Altare del 1698 raffigurante il “Martirio di Sant’Agata” di Paolo de Matteis, esponente tra i più rappresentativi della stagione barocca nel Regno di Napoli. Il dipinto proviene dalla collezione Franchetti de Rothschild e in precedenza si trovava presso Villa Pignatelli a Napoli, la monumentale villa ottocentesca, acquistata nel 1841 dalla famiglia Rothschild e da questa abitata fino al 1860. Dalla medesima collezione proviene il quadro di Sara Louise von Rothschild che la ritrae nel giorno del suo fidanzamento con il Barone Raimondo Franchetti e la scultura settecentesca in biscuit “Il ratto di Elena”, realizzata dalla prestigiosa manifattura francese di Niderviller e proveniente dalle collezioni della Baronessa Mimì Franchetti de Rothschild.